Se pensiamo di fare un lavoro che non ci piace….
- Gaia Gabellini
- Mar 24, 2023
- 1 min read
L’enormità del possibile è spaventosa, a tratti…
Nel 1700, nell'Europa occidentale, c'erano circa 400 diversi tipi di lavori tra cui scegliere. Al giorno d'oggi, ce ne sono almeno centomila volte tanti. E’ normale sentirsi spaesati e non sapere quale strada prendere o trovarsi a riflettere su quella che abbiamo intrapreso.
Non siamo soli
Sapere che anche altri non sono felici può essere una consolazione. Insomma, come si dice: mal comune mezzo gaudio. Suona cinico ma non sentirsi soli ha un grande potere consolatorio.
I nostri talenti sono reali anche se non ci fanno guadagnare soldi
Le nostre crisi di carriera sono aggravate dal fatto che riteniamo di sprecare i nostri talenti a meno che non siamo in grado di farci dei soldi, di poterli utilizzare sempre e di tramutare un hobby in un lavoro. Sono dogmi moderni che forse andrebbero smussati.
L'evoluzione si compie a piccoli passi
Spesso non apportiamo alcun cambiamento alle nostre carriere perché ci fissiamo sulla necessità di fare una enorme trasformazione e trascuriamo il ruolo delle evoluzioni. Ma una carriera completamente nuova potrebbe fiorire da un'iscrizione a un corso serale una volta alla settimana. Ricordate: Rome wasn’t built in a day.
Il vero successo non si misura dal denaro/status
Quando eravamo bambini e ci chiedevano che lavoro volessimo fare da “grandi”, rispondevamo liberi da due grandi ansie che da adulti inibiscono la fioritura dell’autentico sé al lavoro: il bisogno di denaro e il desiderio di status. E se il vero successo fosse, a cinquant’anni, portare alcuni elementi che ci divertivano a cinque anni nella vita lavorativa?
Comments